I temi legati all’ambiente fanno notizia solo quando avvengono calamità determinate dai cambiamenti climatici, in occasione di manifestazioni oppure quando vengono trovati pesci e ambienti marini minacciati dalla plastica e più un generale dai rifiuti prodotti dall’uomo.
Proprio nei giorni scorsi i media nazionali hanno sottolineato alcune iniziative attuate in varie località marine italiane che vedono i pescatori professionisti impegnati nel raccogliere e portare a terra il materiale pescato, soprattutto con le reti a strascico, che per decenni ogni giorno è stato rigettato in mare. Ebbene a Sestri Levante già da alcuni anni, l’amministrazione comunale, insieme agli operatori portuali ed ai pescatori professionisti, ha realizzato un’isola ecologica collocata proprio sulla banchina portuale.
Diciamo subito che il compito per mantenerla in funzione e con conferimenti adeguati è uno dei compiti più gravosi nonostante la buona volontà di coloro che vivono ogni giorno della rada sestrese e da parte dell’autorità marittima che vigila per evitare che presso l’isola si crei una vera e propria discarica.
Dove sta la notizia? Prima di tutto che il comune abbia accettato che i rifiuti ( per lo più plastica, vetroresina,gomme di auto ecc. ) vengano portate dai pescatori anche se recuperate sul fondo del mare nello specchio acqueo che va da La Spezia a Genova, con spese di smaltimento a carico del comune sestrese. E’ un primo passo avanti per impedire che quantità enormi di polistirolo, di batterie di bordo, di filtri e olio esausto finisca in mare come spesso accadeva prima dell’isola ecologica.
Un appello il Comune rivolge anche agli oltre 100 yacht che ad ogni weekend stazionano alla fonda nella Baia delle Favole affinché non gettino in mare bicchieri e piatti o bottiglie di plastica che purtroppo vengono ripescate sul fondale o giungono sulla battigia.