Le Giornate Europee del Patrimonio, note anche come European Heritage Days, costituiscono il più ampio tra gli eventi culturali in Europa, promosso dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. Lo scopo della manifestazione è far apprezzare e conoscere a tutti i cittadini il patrimonio culturale condiviso e incoraggiare la partecipazione attiva per la sua salvaguardia e trasmissione alle nuove generazioni: il tema di quest’anno scelto dal MIBACT è “imparare per la vita”.
Pertanto quale miglior occasione se non proporre la visita al MuSel, il Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante, allestito al III e IV piano di Palazzo Fascie Rossi in Corso Colombo 50, a ingresso ridotto, al costo di 3 euro anziché 5 euro per questo weekend? Chiunque sia interessato ad approfondire la storia e fare un vero e proprio “viaggio” nel tempo dalla Preistoria all’età contemporanea potrà visitare il Museo dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, mentre al primo e al secondo piano potrà ancora ammirare la mostra “Acquerelli in versi” di Margherita Chambalakis e l’esposizione “Dall’inno di Mameli a Bella ciao” promossa dall’ANPI e curata da Giorgio Getto Viarengo.
Proprio prendendo spunto dai temi delle Giornate Europee del Patrimonio, il Musel patrocina l’escursione proposta dal LabTer Tigullio per sabato 26 settembre alle 17 per scoprire la Valle del Fico e i ponti settecenteschi della via una volta portava a Cavi passando sulle rocche di Sant’Anna: un anello facile, adatto a famiglie con bambini, con un panorama che si svela a poco a poco e tante storie da raccontare.
Domenica 27 settembre, sempre alle ore 17, ci concentreremo sul vero tema di quest’anno delle Giornate Europee del Patrimonio, “imparare per la vita”, sull’importanza che saperi ed esperienze hanno avuto, a vario livello, nel mondo con un’iniziativa completamente nuova, diversa, ma davvero interessante e ricca di fascino: “Storie di vita e testimonianze dall’Africa”, organizzato dal MuSel insieme al Sistema Bibliotecario Urbano e all’Associazione A.Bi.Ci. Saranno con noi Gaddo Flego, autore del libro “Un milione di vite: un medico ricorda il genocidio in Rwanda” e Diego Dighero, coautore, assieme all’Associazione Medici in Africa, del libro “Quanta vita sotto il baobab”. Ne scaturirà un incontro pieno di emozioni e suggestioni, spunti di riflessione e di dialogo, dedicato ad approfondire vari aspetti, culturali, politici, medici, proprio assieme a due medici del nostro territorio che si sono dedicati all’assistenza in Africa. Dialogheranno con gli autori lo scrittore Mario Dentone e la docente di Storia e Filosofia del Liceo Delpino Silvia Suriano. Diego Dighero è stato specialista in ginecologia per la ASL 4 e porterà le testimonianze, tra le altre, dei corsi che l’Associazione Medici in Africa onlus, fondata nel 2003 grazie alla collaborazione di Università di Genova e l’Ordine dei medici di Genova, sta organizzando nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Etiopia. L’incontro di domenica 27 settembre si inserisce anche nelle iniziative previste nell’ambito del Bibliopride che, giunto alla nona edizione quest’anno, prevede di organizzare iniziative dedicate alla promozione della lettura. “Quanta vita sotto il baobab” è un libro composto da tanti raccontini, scritti da alcuni membri dell’Associazione, tra cui Dighero. Interverranno anche gli altri curatori del libro, Sergio Adamoli, un tempo primario pneumologo dell’Ospedale San Martino di Genova, attivo da moltissimi anni in progetti di sviluppo e di emergenza, ed Edoardo Berti Riboli, presidente di Medici in Africa onlus, professore emerito di Chirurgia Generale all’Università di Genova e chirurgo volontario. Gaddo Flego, anche lui ligure, viene da un’esperienza leggermente diversa, poiché a soli trent’anni, nel 1994 si trovò in Rwanda a curare centinaia di persone in occasione del noto e tragico genocidio. “Un milione di vite” non è soltanto il diario personale di un medico che ad un certo punto della sua vita professionale e personale ha deciso di andare in Rwanda a seguito di un team di Medici Senza Frontiere, ma è anche una “storia” a più voci riportando le testimonianze di quattro persone sopravvissute al genocidio che hanno scelto di scrivere e raccontarsi perché, come dice Jean Paul Habimama, “scrivere questa storia è l’arma non violenta per fermare chiunque semina l’odio”. Il Rwanda, così come l’Africa in generale, sono luoghi oggi affascinanti, che segnano profondamente i viaggiatori che li vanno a (ri)scoprire, ma le testimonianze di chi vi si reca per lavoro o portare aiuto conducono fuori dalle belle e talvolta falsanti strutture turistiche per penetrare nelle emozioni delle popolazioni che vivono in quei luoghi con difficoltà ma anche con tante speranze.
L’incontro “Storie di vita e testimonianze dall’Africa” è previsto per domenica 27 settembre alle ore 17 in sala Bo al primo piano di Palazzo Fascie. Sia questo sia l’escursione di sabato sono a partecipazione gratuita ma si consiglia la prenotazione anticipata telefonando al numero 0185 478530 oppure scrivendo un email a info@musel.it